La scuola si fa bella grazie ai genitori. Succede alla elementare di Porta Fratta, a Todi, storico piccolo plesso a ridosso della cinta muraria del centro storico.
Presa coscienza di taluni problemi di manutenzione degli spazi esterni e delle potenzialità di una loro valorizzazione per una maggiore fruizione didattica e ricreativa, un piccolo gruppo di papà e mamme dei bambini delle due prime classi si sono mobilitati per rendere fattivamente migliore la scuola nella quale i propri figli dovranno passare i prossimi quattro anni.
Prima di rimboccarsi le maniche, tre rappresentanti-portavoce, Massimiliano Scimmi, Andrea Solla e Gilberto Santucci, si sono confrontati con le maestre del plesso, con la dirigente e con il Comune, al fine di individuare un percorso di “manutenzione partecipata” il più possibile condiviso a livello di obiettivi e di priorità. Si è deciso di partire in marzo con una serie di primi interventi di sistemazione: nei fine settimana i volenterosi hanno riverniciato le ringhiere esterne da tempo arrugginite (il Comune ha fornito pennelli e vernice), tagliato con regolarità l’erba, potato piante ed arbusti, ripulito le aiuole e curato la corte scolastica. Attivismo e laboriosità non intendono però fermarsi qui: la fase due prevede di farsi carico, dall’ideazione alla realizzazione, passando anche per l’autofinanziamento, della riqualificazione dell’area esterna. Si è pensato al posizionamento di panchine sotto i pini per consentire lezioni all’esterno, alla costruzione di piccoli cassoni da destinare ad orti scolastici, alla piantumazione di qualche nuovo albero, alla sistemazione di un piccolo campetto polivalente.
Non tutto sarà possibile da subito, anche perché c sono problemi economici e burocratici da risolvere, ma l’importante era iniziare, dare un segnale per poter reperire qualche sponsorizzazione e soprattutto coinvolgere un maggior numero di genitori, rispetto al primo nucleo costituito da Rosita Cardinali, Valerio Fogliani, Lorenzo Fontani, Maurizio Franco, Sonia Montegiove, Marco Perni, Alessandro Prudenzi, Gilberto Santucci, Massimiliano Scimmi, Andrea Solla, Paola Tomasselli, Matteo Venceslai.
In un momento in cui le risorse degli enti latitano, con un’azione come questa si restituisce alle scuole la loro dimensione primaria di spazi di aggregazione sociale e culturale, facendone luoghi di cui tutto il territorio si prende cura utilizzando ove necessario le competenze professionali dei genitori.
Porta Fratta, insomma, è un bell’esempio di compartecipazione. In altre parole, non si tratta solo di una forma di “volontariato”, chiamato a supplire alle carenze di un sistema in crisi. L’attivismo dei genitori esprime la volontà di entrare nella scuola in maniera propositiva, con incontri e attività che la rendano un luogo aperto, integrato e qualificato di confronto e riflessione, superando l’idea di luogo di istruzione e basta e rispondendo così alla necessità di spazi di incontro, confronto e socialità di cui tutte le comunità oggi necessitano.